sabato 3 novembre 2007

Popolazione Jomon 縄文人口 e popolazione Yayoi 弥生人口


Gli abitanti del periodo Jomon (10000-300 a.C) sono generalmente considerati i primi coloni dell'arcipelago giapponese, giunti intorno al 13000 a.C, alla fine dell'ultimo periodo glaciale, attraverso una serie di istmi che collegavano le isole al continente asiatico. Si presume che la maggior parte di questi abitanti fosse costituita da popolazioni caucasiche preistoriche della Siberia, arrivate da Nord attraverso le Isole Curili e Sakhalin e distribuitesi successivamente su tutto il territorio.

La popolazione Jomon, costituita da cacciatori, raccoglitori e pescatori, era di bassa statura (non doveva superare i 160 centimetri di altezza), aveva aveva uno scheletro pesante, ossa delle gambe piatte e un volto ampio e squadrato. In base a questi e altri dati, gli antropologi mettono in evidenza analogie significative tra questi primi abitanti e gli attuali Ainu che vivono nell' Hokkaido (la più settentrionale delle Isole Maggiori). Infatti, secondo studi antropologici, l'etnia Ainu discenderebbe dalla popolazione Jomon, mentre i giapponesi moderni sarebbero i pronipoti degli Yayoi, caratterizzati da un aspetto più alto e slanciato e col volto meno squadrato. Arrivata dal continente (in particolare dalla Corea) intorno al 500 a.C., la popolazione Yayoi spinse gradualmente i coloni Ainu verso le regioni settentrionali dell' Honshu (l'isola giapponese più grande), e a partire dal IX secolo essi si insediarono nell'Hokkaido.

Giunti in gran numero, i nuovi arrivati avrebbero contribuito in modo più determinante, rispetto alla popolazione Jomon, nella formazione del Giappone: infatti, essi introdussero, insieme a ferro e bronzo, la cultura del riso, la cui diffusione avrebbe fatto della proprietà terriera la base della struttura gerarchica pubblica, spianando la strada al futuro predominio dei sistemi feudali.

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