domenica 13 luglio 2008

Tengu 天狗

I Tengu, sono alcuni dei più famosi bakemono (mostri) che popolano l'immaginario folclorico giapponese. Collocati solitamente all'interno di foreste, essi vengono descritti nei modi più diversi; un tengu può apparire nei miti come:
  1. Un normale essere umano.
  2. Un uomo dal naso enorme, o troppo lungo per essere reale.
  3. Un uomo alato e/o con un tozzo becco d'uccello.
  4. Un ibrido uomo/uccello con piedi e mani dotati di artigli.
  5. Un uccello vero e proprio (si tratterrebbe di un caso assai raro).
  6. Vari ibridi dati dalla combinazione delle forme sopra elencate.
A differenza di altre note creature immaginarie, come le kitsune (volpi) o i tanuki (procioni), i tengu non sono ne fastidiosi ne dannosi. Infatti, sebbene alcuni di loro siano decritti come imbroglioni o burloni, in genere, essi vengono visti come insegnanti saggi e degni di rispetto. Tuttavia le descrizioni di Tengu cambiano nel corso della storia, in quanto la personalità e l'obbiettivo di queste creature possono variare a seconda del periodo in cui agiscono. In ogni caso, diversamente che per le kitsune e per i tanuki, mutaforma assai caotici e imprevedibili, dietro l'azione di un tengu c'è sempre un proposito di ordine morale, anche se si tratta di inganni o distruzioni: in molti racconti li vediamo, infatti, vendicarsi di assassini oppure insegnare la pazienza agli impazienti e le buone maniere ai ladri.

Inoltre, i tengu venivano considerati i migliori insegnanti di arti marziali, tanto che diversi studenti si arrampicavano sulle montagne alla loro ricerca, nella speranza di imparare le arti magiche, o quelle di combattimento più raffinate. Specialmente l'abilità ninja era associata ai tengu, ma da loro si potevano imparare anche tecniche onorevoli, e alcuni valorosi guerrieri attribuivano, o vedevano attribuita, l'origine delle proprie abilità agli insegnamenti di un maestro tengu. Per esempio, tradizione vuole che il noto fratello di Minamoto Yoritomo, Minamoto Yoshitsune, eroe militare del XII secolo, abbia appreso l'arte della spada da bambino da un vecchio e saggio tengu incontrato nella foresta.

Per quanto riguarda le notizie sulle origini dei tengu, anch'esse cambiano nel tempo: talvolta queste creature sono il risultato della trasformazione di uomini, in genere preti buddhisti o shintioisti, che erano stati maledetti dai loro pari a causa di alcuni difetti; in altri casi, sono invece descritti come semidei, demoni o razze di mostri del tutto separate dagli umani. Le leggende che attestano quest'ultima versione parlano spesso di nidi di tengu, nascosti con grande cura sulle montagne più alte e riempiti di uova enormi. La femmina tengu viene raramente menzionata e talvolta appare così diversa dal maschio che i due sono facilmente confusi in due specie distinte.

Oltre che nel folklore popolare, la figura del tengu la troviamo anche nella mitologia religiosa. Per esempio, dalla cosmologia buddhista, il tengu appare come un demone di mentalità piuttosto semplice che ha un'unico scopo: sviare i fedeli dal loro cammino spirituale. Inoltre, specialmente in passato, erano molto diffusi veri e propri culti presso santuari dedicati ai tengu; altrettanto diffusa era la pratica di indossare una maschera tengu durante un pellegrinaggio religioso; tra l'altro, tale maschera veniva utilizzata nella tragedia del teatro No e tuttora la si può trovare spesso appesa alla parete di bar e ristoranti tipicamente giapponesi.

Testo liberamente tradotto ed elaborato dalla pagina web http://www.jh-author.com/tengu.htm.