Durante gli scontri del periodo Yayoi, ciascuna comunità territoriale, organizzatasi attorno alla coltura del riso, stipulava alleanze strategiche con quelle vicine dando così origine a numerosi piccoli paesi. La maggior parte delle notizie che abbiamo su questi paesi in guerra tra loro, proviene dalle cronache cinesi dell'epoca. La prima di queste a fare menzione del Giappone è l' Han Shu (Storia di Han), una storia cinese composta nel I secolo d.C.. L'Han Shu, in particolare, si riferisce alla "Terra di Wa" (terra dei Nani), composta da un centinaio di "regni" guidati da capi locali, che la cronaca definisce "re" e "regine".
Una descrizione più dettagliata viene, invece, da una cronaca della metà del III secolo d.C., il Wei Chin (Storia di Wei, uno dei tre regni della Cina di quell'epoca) che racconta dello Yamatai, il più forte dei cento regni, allora governato da una regina sciamana nubile, chiamata Himiko. Secondo il Wei Chin, si trattava di una donna misteriosa, attorno alla quale ruotavano molte leggende come quella secondo cui "si occupasse di magia e stregoneria", incantando la gente. Come altri governanti, anche lei versava tributi alla Cina ricevendo in cambio la legittimazione del suo status regale, ma pare che venisse riconosciuta, dagli altri reggenti, come sovrano di tutta la terra di Wa (e non solo di un regno che la costituiva).
Per questo motivo, Yamatai viene identificato, da molti storici, con Yamato ovvero l'uji, sorta di clan o famiglia allargata, che sarebbe uscito vittorioso dagli scontri del periodo Yayoi diventando la massima autorità dell'arcipelago giapponese.
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