Infatti, in seguito al declino della dinastia T'ang nel 907, il Giappone aveva interrotto i rapporti che aveva intrattenuto fino ad allora col continente; già nell'894, era stato deciso di non inviare missioni diplomatiche in Cina, a causa dei gravi disordini in atto. A partire dal IX secolo, insieme ai contatti politici cessava poi anche l'entusiasmo per tutto ciò che fosse cinese, mentre stava maturando una cultura autoctona, in grado di assimilare e adattare ciò che aveva fino ad allora acquisito da oltremare. In questo modo, nascevano in Giappone forme artistiche e letterarie originali e autonome, nonostante la Cina classica continuasse a godere di alto credito presso l'elite dominante.
Intanto, uno dei segni più evidenti dell'aumentato distacco dai modelli cinesi fu l'elaborazione, avvenuta nei secoli IX e X, di un nuovo sistema di scrittura: si tratta del kana, il sillabario giapponese, nato dalla trasformazione dei caratteri cinesi (kanji) in simboli fonetici privi di ogni significato specifico. I kana venivano utilizzati assieme ai kanji in una struttura grammaticale autoctona, diversa da quella cinese; inoltre, si dividevano a loro volta in 2 sillabari distinti, ciascuno fatto di circa 50 segni, uno corsivo (hiragana) e l'altro non corsivo (katakana).
In un primo momento, i sillabari kana, venivano usati principalmente dalle donne di corte che, in genere, non avevano abbastanza cultura per scrivere in cinese; invece, gli uomini più eruditi, disdegnavano di servirsi della propria lingua per scrivere opere importanti, dato che la conoscenza della cultura classica cinese continuava ad essere un requisito indispensabile e un tratto distintivo dello status di aristocratico. Così, mentre i maschi dell'aristocrazia continuavano a comporre scritti in cinese, generalmente di qualità mediocre, le loro dame, cimentandosi nella composizione di d

1 commento:
bello il blog, ke ne diresti di un scambio di link con me, sono turambar, il mio blog è warbegin.blogspot.com, ke ne dici?
il 20 fa un anno, non mancare!
la mia s'occupa di guerra, commenta pure, ti aspetto!
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