martedì 12 febbraio 2008

Il titolo di shogun

Il termine seii tai shogun, o semplicemente shogun, significa propriamente "grande generale conquistatore dei barbari" e tende a indicare quella carica che, tra l'VIII e il XII secolo, il governo imperiale conferiva provvisoriamente ai generali inviati a combattere le popolazioni ribelli delle frontiere nord-orientali del paese.
Quello di shogun era, in pratica, un titolo che ricevevano i capi più meritevoli per fronteggiare le tribù seminomadi dell'Honshu settentrionale, gli emishi o ezo (antenati degli attuali ainu), considerate barbare e causa di disordine politico. Infatti, queste popolazioni contrastavano la diffusione della cultura sedentaria e agraria, rappresentando, quindi, una minaccia per l'autorità imperiale, che da tale cultura si era sviluppata.

La carica di shogun cominciò, poi, ad assumere un significato diverso, quando l'Imperatore Go Toba la assegnò nel 1192 a Minamoto Yoritomo, membro di un ramo cadetto della famiglia imperiale, nonché l'uomo più potente nel Giappone dell'epoca. La novità di tale assegnazione consisteva nel fatto che, da quel momento, designava non più solo il generale provvisorio dell'esercito imperiale, ma anche il titolare permanente di un potere politico, che fino ad allora era stato esercitato esclusivamente dalla dinastia regnante e dai suoi reggenti (come nel caso dei Fujiwara).

Così, dal momento che Yoritomo poteva trasmettere il titolo di shogun all'interno della sua famiglia, vennero gettate le basi di una nuova forma di governo che sarebbe durata fino alla seconda metà del XIX secolo. Si tratta del bakufu, o "governo della tenda", un'istituzione militare a carattere nazionale presieduta, appunto, dallo shogun. Detto anche shogunato, il bakufu operò, inizialmente, in equilibrio con la corte imperiale, la quale garantiva la sua legittimità. Ne derivò una diarchia: da una parte c'era lo shogun, il detentore del potere militare; dall'altra, l'imperatore, fonte di legittimazione di tale potere in virtù del prestigio e della sacralità di cui godeva.

Ciononostante, lo shogun avrebbe finito, in seguito, per esercitare il potere effettivo e il controllo reale sulla nazione, mentre l'imperatore avrebbe, si, conservato la propria funzione sacerdotale ma perso il suo ruolo politico, occupando invece una posizione marginale nella gestione dello Stato.

5 commenti:

Carlo ha detto...

Questo sintetico articolo vuole essere una piccola nota introduddiva al prossimo, che parlerà della prima dinastia di shogun: quella dei Minamoto. (per chi volesse saperlo, le altre due sono quella degli Ashikaga e quella dei Tokugawa. Credo che queste due, però, le affronterò molto più avanti).

Anonimo ha detto...

ei ciao...grande spiegazione...complimenti...
mi è venuta la voglia di avere infomazioni sullo shogun ,o sul termine Kirisute Gomene...dopo aver ascoltato il nuovo cd dei Trivim...quindi grazie della spiegazione!! XD

Carlo ha detto...

Grazie mille, ci tenevo particolarmente che questo articolo fosse chiaro.

Unknown ha detto...

ciao, sto studiando il modello feudale giapponese ed ho incontrato il termine "shogun", ma qualcosa non mi è chiaro, potresti aiutarmi?
ti cito la frase del libro: " nel 1537, scalzato l'ultimo shogun, un capo militare, Oda Nobunaga, prendeva il potere e lo conservava con il consenso dell'imperatore. Iniziava per il giappone il <>, una fase in cui il paese fu governato da potenti capi militari e condotto ad alcune prime relative riunificazioni." [...]
allora, se abbiamo detto che lo "shogun" è un capo militare, perchè quando spiega cos'è il <> dice che è un "una fase in cui il paese fu governato da potenti CAPI MILITARI"????
mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua o c'è davvero qualcosa che non va?? ti prego aiutami :(((((

Valentina89

Carlo ha detto...

Ciao Valentina,

il testo che mi citi (e che trovo abbastanza impreciso) si riferisce a Yoshihide,quattordicesimo e penultimo shogun del clan Ashikaga. Al'suo posto subentrò Yoshiaki, scelto da Oda Nobunaga. In quell'epoca lo shogun era solo teoricamente un "capo militare" mentre di fatto aveva un ruolo pressochè margilnale.A farla da padrone nel periodo da te accennato (e che no acaso si chiama Sengoku ovvero "degli stati combattenti") erano invece i potenti signori locali, detti daimyo. Tra questi emerse appunto Oda Nobunaga che mise da parte lo scomodo Yoshihide e si servì a suo piacimento del suo successore alla carica di shogun. Ormai, il clan Ashikaga non contò più niente neanche nominalmente. Al suo posto si erano infatti completamente affermati i tre signori della guerra che riuscirono uno dopo l'altro a riunire nelle loro mani tutto il potere politico e miltare del Giappone. Sono i cosiddetti "Tre Riunificatori" ovvero il già menzionato Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Yeiasu. Quest'ultimo in particolare, a partire dal 1604, fu capo militare militare non solo di fatto ma anche di nome, in quanto assunse personalmente la carica di Shogun che avrebbe trasmesso poi ai suoi eredi. Spero di essere stato abbastanza chiaro, nonostante abbia semplificare molto. Se dovessero esserci altri dubbi fammi sapere. Ciao!:) P.S. Se ti può essere utile ricordati comunque che: 1)dall'XI secolo al XIX, il giappone conobbe ben 3 dinastie di Shogun (Minamoto, Ashikaga e Tokugawa). 2) non tutti gli shogun, anzi davvero pochi, rappresentavano davvero nella loro persona la carica di supremo capo militare del Giappone. Non a caso, tutte e tre le dinastie shogunali sopra menzionate iniziano con personaggi assolutamente potenti e carismatici e volgo al termine sotto figure prive di spessore o, in ogni caso, incapaci di far fronte alla situzaione storico/politica del loro tempo.