lunedì 10 dicembre 2007

L'introduzione del Buddhismo e il dominio dei Soga 1


Nata in India nel VI secolo a.C., la religione buddhista fece il suo ingresso in Giappone circa un millennio dopo, precisamente nel 538, data convenzionale della sua introduzione nell'arcipelago attraverso la Corea. Infatti, secondo la tradizione, il sovrano dell'allora regno coreano di Paekche avrebbe inviato all'imperatore Kinmei statue, scritti buddhisti e un messaggio sull'utilità di questa dottrina, in grado di "soddisfare tutti i desideri in proporzione all'uso" che di essa si faceva.

A quell'epoca, il Gaippone era governato dal capo del clan (uji) Yamato, considerato imperatore dell' arcipelago ma che, di fatto, esercitava un potere solo formale: infatti, non era ancora in grado di imporre l'autorità assoluta sui potenti capi locali, ciascuno dei quali godeva di una grande autonomia ed era interessato a soddisfare le proprie ambizioni. In questa situazione, l'ingresso del Buddhismo, non interessando ancora le masse popolari, determinò invece una contrapposizione fra le élites al potere, divise in favorevoli o avverse a introdurlo nel Paese. E' chiaro come la scelta di ciascun clan di favorire o ostacolare la nuova dottrina dipendesse dalla preoccupazione di tutelare i suoi interessi e prerogative. Infatti, molti clan, in particolare quelli di antica origine come i Mononobe e i Nakatomi, ricavando legittimità, potere e prestigio dai culti indigeni shintoisti, vedevano nel Buddhismo una minaccia alla posizione che occupavano e ciò li porto in guerra conto i fautori della nuova religione, i Soga.

Quello dei Soga era un clan particolarmente influente di origine coreana che, da poco insediatosi in Giappone, occupava un ruolo di mediazione commerciale tra l'arcipelago e il continente. Questo uji non vedeva quindi la legittimazione del suo potere nei dettami religiosi dello Shinto ma nel Buddhismo, inteso come strumento per rafforzare ulteriormente il proprio controllo politico sulla famiglia imperiale, pur avendo già stabilito con essa vincoli di parentela. Guidati dal loro capo clan, Soga no Umako, i Soga uscirono vincitori nel 587 dalla guerra contro i clan ostili all' introduzione del Buddhismo capeggiati dai Mononobe.

La vittoria dei Soga garantì l'arrivo nell'arcipelago di monaci, reliquie, artigiani, e costruttori di templi provenienti dalla Corea. Tutto ciò diede un'apporto significativo alla diffusione della dottrina buddhista tra le classi dominanti e alla costruzione di ricchi templi, divenuti i nuovi simboli del potere dei clan dominanti. Il Buddhismo portò inoltre con sé un bagaglio culturale che comprendeva la medicina, il Confucianesimo, la burocrazia, la gestione politica su modello cinese e, soprattutto, la scrittura, segnando così il passaggio dall' età protostorica a quella propriamente storica.

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