Tra i primi anni del 500 e la metà 800, gli europei costituivano in Asia una presenza marginale tanto dal punto di vista numerico quanto della forza di influenza, non avendo gli strumenti per cambiare la relazione di inferiorità che avevano col mondo orientale. A partire dalla metà del XIX secolo, invece, la situazione si capovolse rapidamente e in una stagione intensa ma breve l'Europa finì per dominare l'Asia. Tale stagione di conquista europea fu legata alla rivoluzione industriale che dotò gli europei di quegli strumenti di controllo economico e di superiorità militare, permettendole così la forzatura e l'apertura delle realtà asiatiche.Inoltre, convincendosi della superiorità del loro sistema politico ed economico, gli europei finirono per credersi superiori agli orientali in quanto esportatori di un superiore modello politico, sociale ed economico.
E' proprio in questo periodo che nasce ,infatti, il mito dell' "uomo"
Di conseguenza noi siamo abituati a pensare alla trasformazione del mondo, sia in positivo che in negativo, come una nostra responsabilità. Anche quando critichiamo l'imperialismo occidentale, inconsciamente, lo facciamo nella prospettiva che noi siamo i superiori, i dominatori. D' altra parte ,si è comunque sviluppata di recente una storiografia "orientale" che pone l'analisi dell'Asia non sotto un ottica occidentale, europea, ma sotto un'analisi che osserva le fasi specifiche della storia dei paesi asiatici.
Ciò non toglie il fatto che l'Eurocentrismo abbia lasciato la sua impronta tanto nella storiografia quanto, soprattutto, nella cultura occidentale.I residui di un tale impatto si possono, per esempio, osservare in espressioni, convinzioni e pregiudizi della nostra quotidianità. Per esempio,nel momento in cui indichiamo i giapponesi come abili imitatori ed emulatori per giustificare il loro progresso tecnologico, implicitamente non riconosciamo una loro effettiva capacità di cogliere, da soli, i princìpi della meccanica e, magari, li consideriamo persino plagiari della "tecnica" occidentale. Per lo stesso motivo, si sono sviluppati in occidente tutta una serie di luoghi comuni (per esempio quello del paradosso della "convivenza della modernità con la tradizione" )che non fa altro che contribuire a darci una visione distorta del Giappone.
La storia e la cultura giapponese andrebbero, dunque, affrontati ( e questo blog ci prova) nel loro specifico contesto senza assumere il mondo occidentale come unico termine di paragone , evitando pregiudizi , luoghi comuni tipici della nostra mentalità e, soprattutto, interpretazioni superficiali e banali.
7 commenti:
Alè Alè Alèèèè...
Il primo post di Righello è nato!!!
Bello!! Scritto bene, però credo che tu abbia ragione sulla "visione distorta del Giappone" e sull'"Europocentrismo"...
Però devi ammettere che le macchine Giapponesi sono tutte uguali e quelle europee, dal punto di vista della meccanica automobilistica, non hanno idee innovative, sono solo dei grandi lavoratori!!
bell'intervento.. ci si vede da me
Ciao Righello,
volevo chiederti se ti poteva interessare uno scambio di link, in modo da poter aumentare la nostra visibilità e far si che la nostra voce sia più forte...
Ciao
Taz
Non male, il primo articolo. Però la critica di eurocentrismo mi sembra un pò scontata, e và presa con le pinze. In fin dei conti alla fine dell'età moderna l'Europa dominava letteralmente il mondo, e la sua influenza era decisamente ampia in tutti i campi. Non si può spiegare la rapida modernizzazione del Giappone senza riferirsi al mondo europeo. Piuttosto la critica si può riferire ad epoche in cui l'Europa era al margine, come appunto il '600, o alla terminologia dell'età delle scoperte. Concordo sulla visione distorta che si ha oggigiorno del mondo orientale.
P.S. dopo il punto ci và lo spazio...eheheheh
A sia chiaro, non ritengo l'Europa più importante o superiore, ma bisogna considerare le cose dalla giusta prospettiva storica. Se per molti secoli l'Europa e l'Oriente non hanno incrociato i loro destini, è giusto studiare la loro storia separatamente e vedere i loro punti di contatto, scevri da qualsiasi teoria di superiorità.
P.S. E poi è ovvio che io sono superiore a tutto e tutti. Eheheheh
31 ottobre dell'anno 20 d.E.
o onnipotente Hector,
innanzi tutto esprimo tutto il mio gaudio per essere stato oggetto di una sua critica.
No bè ,a parte gli scherzi.è vero che il mio articolo può sembrare un tantino superficiale altrimenti sarebbe stato molto più lungo e così dispersivo.Comunque non sottovalutare troppo il ruolo dell'europa per quanto riguarda la sua influenza sul Giappone.Infatti già nell'epoca Tokugawa (e perfino nella precedente era Sengoku),si erano creati i presupposti della modernizazione giapponese di cui l'intervento occidentale è soltanto una delle tante cause.Vedrò di scrivere ciò in modo più approfondito su un prossimo articolo.
P.S. per quanto riguarda lo spazio dopo il punto provvederò presto.Grazie
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